Non le vediamo per come sono, ma per come erano. Più sono lontane, più la loro immagine appartiene al passato.
Ci emozioniamo osservando il cielo stellato senza badare all’inganno della luce, un gioco di prestigio che fa brillare ciò che in realtà potrebbe essersi già spento.
Betelgeuse si trova a 642 anni luce dalla Terra: quella che indichiamo con il dito è una fotografia di 642 anni fa.
Potrebbe diventare una supernova, disintegrandosi in un’esplosione stellare, ma ai nostri occhi continuerebbe ad apparire come la spensierata gemma della costellazione di Orione, perché il bagliore della sua scomparsa non può raggiungerci prima di sei secoli.
Le stelle morenti rimangono intrappolate tra le pieghe dello Spazio e del Tempo, in un limbo popolato da eventi che non appartengono né al passato né al futuro, ma a un presente dilatato, indefinibile per chi prova a concepirlo dalla distanza.
Chiamiamo questa dimensione